Cristina Mantese
Formazione Vocale Integrata®
Sumisura – Scaldiamoci la voce

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“Adagio, umilmente, esprimere, tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò che essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione dell’anima, un’immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l’arte.”

J. Joyce 1916

 

Cristina Mantese si diploma in canto con il massimo dei voti e la lode, come allieva di Iris Adami Corradetti, Romana Righetti e Angelo Loforese, al Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. Approfondisce gli aspetti tecnico interpretativi del repertorio cameristico con Anton Dermota, Nigel Rogers ed Elisabeth Schwarzkopf e di quello operistico con Enza Ferrari, Margherita Rinaldi, Lajos Kozma e Randolph Mickelson, vincendo quattro Concorsi Internazionali, tra i quali il Palma d’oro di Finale Ligure e il Toti Dal Monte di Treviso. Dopo il debutto al Teatro Regio di Torino è protagonista di decine di produzioni di Teatro Musicale, da Caccini a Corghi, celebrando il bicentenario donizettiano con il Roberto Devereux diretto, ancora al Regio di Torino, da Bruno Campanella e quello belliniano con Il Pirata allestito a Catania nel 2001; nello stesso anno le viene assegnato il Premio Luigi Illica ed è diretta da Christian Thielemann ne Le Nozze di Figaro alla Deutsche Oper di Berlino, dove ritorna per il tradizionale Festliche Operngala.

Negli anni ottanta, al Conservatorio “Gerolamo Frescobaldi” di Ferrara, Cristina Mantese inizia una parallela attività didattica che conduce con curiosità e passione, pubblicando per la Volontè&co di Milano un’antologia di Studi Fondamentali per il Triennio Superiore di Canto.
Ha registrato per la Rai, la Süddeutscher Rundfunk, Bongiovanni, Edelweiss Emission e New World Records.

Cristina Mantese utilizza per le sue lezioni la raccolta di esercizi vocali e respiratori che sono alla base di una metodologia trasversale e sinergica, ideata nel 2002 con Rosalba Trevisan, l’attrice e regista con cui ha condiviso gli anni di studio al Conservatorio veneziano, negli anni settanta del secolo scorso. Nella sua attività di docente vuole trasferire sia il patrimonio musicale e interpretativo accumulato nel suo percorso professionale, sia le conoscenze maturate attraverso la sua personale riflessione sul “canto all’antica”.